Inediti
Siamo arrivati alla nostra quinta copertina accorgendoci di non essere mai entrati nel tema più interessante, che pareva essere quello del passaggio dalla scrittura alla calligrafia, fornendo perlomeno qualche datazione. I caratteri fonetici occidentali sembrano dovuti ai Fenici, a loro volta probabilmente influenzati dai caratteri fonetici Egizi a cui abbiamo gi accennato. Nel medesimo periodo abbiamo lettere simili, con similare corrispondenza fonica, in alfabeti ebraici, siriani e greci. Il cosiddetto Fenicio Cananeo generalmente considerato il più antico alfabeto nella moderna accezione del termine. Credo di averlo già scritto almeno quindici anni fa. In Italia l’influenza fenicia si esercita sui modelli di importazione greca, sulle varie scritture etrusche, quindi sugli alfabeti del periodo dal settimo al secondo secolo avanti Cristo. Poi squilleranno le trombe imperiali. Dalla scrittura monumentale Latina, detta anche Lapidaria, o Capitale, o Quadrata, deriva ogni carattere disegnato negli ultimi duemila anni. Questa Quadrata, così detta perché intieramente costruita nel quadrato, si modifica nella Attuaria arrivando alla Capitale Rustica ed alla Unciale, la quale via via, scrivendo e riscrivendo possiamo dire, si trasforma in una minuscola tonda detta Semiunciale. Nello stesso periodo, a partire dal secondo secolo, si sviluppa una scrittura Corsiva. Nel terzo secolo il patrimonio delle biblioteche pubbliche, vanto della amministrazione romana, comincia a trasferirsi agli ordini monastici che diventeranno i centri intellettuali del nostro medioevo. Quando l’Impero d’Occidente andrà in frantumi assisteremo all’avvento di altre culture dello scrivere, Longobarde, Visigote, Merovingie, sino alla grande riforma voluta da Carlo Magno. Della quale dovremo trovare il tempo di parlare.
Trattando dello scrivere in quei periodi che furono un’epoca, o comunque contribuirono a formarla, bisognerebbe accantonare ogni tanto la curiosità per il segno grafico soffermandoci ad immaginare i luoghi, ma ancor di più i personaggi, del complesso scenario. Agostino, nato in Algeria nel 354, si fece battezzare a trentatré anni da Ambrogio vescovo di Milano. Morì a Ippona nel 430 ed è considerato uno dei padri del pensiero cristiano. Immaginiamo i due intenti a discutere su certi testi a quali aggiungere chiose di proprio pugno. E quanti altri avranno potuto commentare i loro commenti, a queste e altre pagine, sino a Tommaso d’Aquino, nato in Lazio nel 1225. Il convinto aristotelico che riuscì a razionalizzare al massimo lo stesso pensiero cristiano.