«Questo “do not disturb” è stato progettato per “segno e parola” una cartella di poster realizzati dalla collaborazione tra un graphic designer, un esperto della comunicazione visiva, e uno scrittore, o poeta, o giornalista. Un uomo di penna. Incontro Emilio Tadini, che abitava a due passi da me, voltato l’angolo, e gli propongo il tema. Cosa mai fare e non fare. Partire da una immagine da commentare oppure da una frase da illustrare? Così, per la strada, gli viene in mente di proporre qualcosa che dicesse lasciateci lavorare in pace. Come quei cartoncini da appendere alla porta della camera d’albergo per non essere disturbati. Cartelli che oramai fanno parte di sofisticate immagini aziendali mentre, ai tempi, godevano di realizzazioni artigianali. Come l’esempio riprodotto.»
Giancarlo Iliprandi, Disimpegno, Edizioni Corraini , 2006.