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Avevo bisogno di spazio.
Di vento,
di odore di salmastro e altro,
bestiame sentore selvatico.
Terra, polvere, argilla.
Fango calpestato.
Acque morte
gli stagni immobili.
Il fiume impetuoso che erode,
onde contro il molo.
Odore di freddo,
di brezza, di vento, di bora.
Odor di Buriana.
Poi di libeccio
per terminare tra i sentieri
del maestrale.
Avevo bisogno di spazio
Di richiami lontani
Di suoni indistinti, alcuni.
Di rumori incalzanti
Di grida della natura
Tuoni, sibili, tonfi.
Poi, di nuovo, sussurri e grida. Mormorii.
Avevo bisogno di spazio.
Di silenzio
Del silenzio che ascolti come una musica.
Una sinfonia polifonica
Un suono di flauto
La vibrazione di una corda
l’eco.
Figli del vento
Toccata e fuga
Pagine 48. Formato 12×16 a un colore.
Milano dicembre 2016