Ma chi erano e cosa avevano fatto di male questi Goti per essere considerati, spregiativamente, soltanto dei barbari?
Erano una popolazione germanica proveniente dalla parte meridionale della Svezia che ancora oggi si chiama Götaland, quindi di origine scandinava. Nell’anno zero si erano insediati alla foce della Vistola per poi espandersi, nei due secoli seguenti, sino al Mar Nero ed alle rive del Danubio, dove entrarono in conflitto con i romani della Romania di oggi. Un famoso vescovo, Ulfila, li convertì al cristianesimo traducendo in gotico la Bibbia. Per loro uso e consumo. Ma, attenzione, la tradusse nella lingua gotica, non nella scrittura gotica che era ancora di là da venire. Divisi in due grandi tribù, Visigoti ed Ostrogoti, regnarono su quelle terre sino all’invasione degli Unni. Non godettero probabilmente di buone relazioni sociali se ancora oggi si definisce ostrogoto un testo redatto in una lingua incomprensibile. Comunque la storia cita anche come guerra “gotica” quella intrapresa da Giustiniano per liberare l’Italia, guerra vinta dal comandante generale Narsete e che causò l’annessione dell’Italia all’Impero d’Oriente.
In chiusura è opportuno ricordare un ritorno al gotico, comparso nella architettura anglosassone alla fine del diciottesimo secolo ed affermatosi nel diciannovesimo, detto Gothic Revival in contrapposizione al Greek Revival che, nelle sue forme più bassamente imitative, non poteva certo aspirare ai fasti del neoclassico. Con il termine di romanzo gotico, o di cinema gotico, si indicano storie ambientate in un medioevo gotico, soprattutto nelle ricostruzioni architettoniche, popolato di pipistrelli e misteri d’oltretomba. Il più noto esempio di romanzo gotico, che non andrebbe confuso con certi feuillettons dell’epoca, rimane il Castello d’Otranto di Horace Walpole. Poi ci sono tutti i riferimenti dei fumetti noir, titoli e scenografie comprese e, per la gioia di chi ha amato la grande stagione del cartoon, gli album di Gordon pervasi di architetture che si protendono nello spazio dai loro archi a sesto acuto. Persino certi razzi, prototipi del bolidismo, non possono nascondere una loro tendenza gotica.