Seconda numerazione
Molto liberamente d’après…
Usare spunti presi da sculture, dipinti, o disegni di grandi maestri, per proporre discorsi nuovi è una vecchia operazione comune a quasi tutti i periodi storici. Soprattutto questo secolo ha assistito agli esperimenti più dissacranti compiuti, a torto o a ragione, in nome dell’anarchia creativa. Abbiamo cercato con questi « d’après » di non turbare troppo il giusto sonno dei personaggi illustri e il rispetto doveroso dei contemporanei. È stato più che altro un modo differente per ricordare assieme un frammento di Prassitele, il tocco che Piero della Francesca ha imposto sul capo a Federico di Montefeltro, il grande collare d’un ritratto del Van Dyck, la sinuosa linea dal « Divano giapponese » di Lautrec, la poltroncina sulla quale Picasso ha seduto l’indimenticabile Paolo vestito d’arlecchino.
Rebus, allusione o puro pretesto speriamo che questi « d’après » vi abbiano tenuto buona compagnia nel 1976.