Carnet de voyage

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Il sapore della foglia d’acero

Quando dici Canada tutti si illuminano di ecologia. Grandi spazi. Boschi di spruce e larici. Porcini a go go.
Canoe dalla prora istoriata. Laghi silenti nei quali atterrare con minuscoli idrovolanti.
Leggendarie giubbe rosse per chi avesse letto Audax.
Alci, salmoni, balene, iceberg, aragoste, coltelli di marca, sciroppo sui crespelli e foglie d’acero ovunque.
A partire dal timone di coda degli aerei di bandiera.
Così sbarchi ad Halifax per cominciare dalla Nova Scotia, più affollata di quando vi era sbarcato Giovanni Caboto.
Infine ti imbarchi per il Newfoundland. La Terranova, che i più conoscono solo per una razza canina.
Senza sapere quanta parte abbia avuto nella scoperta di Guglielmo Marconi. Per approdare nel Labrador.
Dove la vita per sei mesi l’anno sarà vita da cani. Oppure da lnnuit.
Ti accorgi allora che, malgrado le strade perfettamente tenute, questi boschi che sembrano quasi spazzati ogni mattina, la cortesia degli abitanti, ti accorgi che stai vivendo il Nord.
Un Nord molto estremo e lontano. Un Nord anche diverso in questo caso dal Nord dell’Alaska.
Un Nord che risente della vicinanza della Groenlandia con il mare popolato da Iceberg.
Con un pesce di altro sapore. Perché vive nel freddo. Veramente popolato da balene, capodogli, foche, trichechi.
Un infinito dove gli orsi bianchi, non gli orsi bruni, pescano i salmoni tra i crepacci.
Questo è stato il nostro Canada, paese con grandi alberi.

Anno
2001

Tipologia
Carnet de voyage

Categoria
Pubblicazioni edite

Descrizione

Il sapore della foglia d’acero
Diario dal Canada.
Pagine 64 a colori, cm 16×12.
Tiratura limitata, Grafiche Nava Milano, dicembre 2001

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