«Un’immagine di supereroi. Alcuni persino bonaccioni. Con tutti quei muscoli affioranti dalla calzamaglia. Bambini cresciuti in fretta per via delle troppe vitamine. Salvatisi dall’obesità a costo di inenarrabili fatiche fisiche ma, qui sta il punto, soprattutto perché votati all’altruismo. Scelti per riparare i torti subiti. Costruiti per lottare contro il male. Discendenti ideali dalla leggenda di Robin Hood deformata dalle lenti della fantascienza. Figli dell’ombra che cammina, l’uomo mascherato caro alla mia infanzia. Superuomini buoni, presto affiancati da altri meno dediti all’altruismo. Sempre ai margini della legalità quando non addirittura eroi del crimine. Certamente non disegnati per auspicare la crescita del cosiddetto buon comportamento. Termine abbastanza patetico.»
Giancarlo Iliprandi, Disimpegno, Edizioni Corraini , 2006.