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Da qualche tempo, quando viaggio, porto con me il necessario
per dipingere. Che spesso rimane superfluo. Come un album
di carta d’acquerello di qualità non eccelsa, perché tanto le
condizioni di tempo, e di luogo non concederebbero agio alla
realizzazione. Per lo stesso motivo i colori si limitano in una
scatola di dodici pastiglie certamente non Winsor & Newton. Infine qualcosa
per disegnare, penne, matite, fascicoli di vario formato tra i quali certi
taccuini di carta leggera legata a spirale. Preferiti perché tascabili e di
nessun impegno.
Stranamente, o forse giustamente, questi blocchi per note, sui quali disordinatamente
appunto frasi, date, parole, ma soprattutto disegni, sono
quelli che più intrigano certi amici, meglio iniziati.
Ténéré
il luogo che non esiste
Pagine 48. Formato 16×12 a un colore.
Silvia Editrice, Milano dicembre 1999